BLAISE PASCAL

Il francese Blaise Pascal (Clermont 1623 - Parigi 1662), oltre che filosofo, è stato anche matematico e scienziato. Nel 1629 si è trasferito a Parigi, dove ha cominciato i suoi studi col padre. Fin da giovanissimo si è dimostrato un gran talento nella matematica: a 16 anni ha formulato quello che oggi chiamiamo appunto "teorema di Pascal", ed a 18 anni ha costruito la prima calcolatrice della storia. A 25 anni ha dimostrato sperimentalmente che la pressione atmosferica interviene sull'equilibrio dei liquidi; a 31 ha elaborato la teoria delle probabilità, indispensabile ancora oggi. Tutto ciò non sarebbe stato possibile se Pascal non avesse attribuito un così grande rilievo alla sperimentazione empirica. Nel 1654 è entrato nella comunità giansenista di Port-Royal, e ci è poi rimasto sino alla morte. Durante la sua permanenza lì, ha scritto le "Lettere provinciali" con lo scopo di difendere il giansenismo e di muovere una pesante critica ai gesuiti.

Nei suoi "Pensieri" Pascal contrappone l' "esprit de finesse" all' "esprit de géométrie". Grazie al primo l'uomo può comprendere la sua vera natura, tuttavia squarciata da un dissidio che solo la religione può aiutare a risolvere. Il secondo invece serve solo a dedurre, a partire da un principio evidente, le sue conseguenze. La fede comunque, secondo Pascal, non è altro che una scommessa: ognuno deve decidere se vivere come se Dio esistesse o viceversa. Per lui si hanno più probabilità di vincere nel primo caso, poiché vivendo seguendo una fede, si sta più tranquilli e si lascia un buon ricordo di sé.

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